Come eravamo:Meana vista da Mario Mossa Pirisino nel 1953
La luna illumina la corona dei monti intorno ; la valle è tranquilla ; il silenzio è rotto dai greggi al pascolo ; le strade di Meana sono immerse nel buio , le luci verranno accese soltanto alle otto e mezza come vuole il contratto fra il comune e il concessionario .
Rientrano dalla campagna gli ultimi contadini traendo il somarello stanco e paziente .
Fra poco sarà buio anche nelle case .
Da Igino che sorride, una dozzina di avventori devono lentamente l’ennesimo bicchiere di birra .
Igino consulta l’orologio ; è tardi , si chiude .
Ora la sagoma del campanile pisano protegge il sonno della gente di Meana Sardo.
Domani prima che si levi il sole i contadini e i pastori muoveranno verso i campi .
Li attende una giornata simile a tante altre , una giornata di lavoro e di sudore , una giornata di attesa e di speranza .
Forse attendono l’alba di un giorno nuovo , l’alba della festa che li consacri tutti amici di Dio .
Mario Mossa Pirisino 1953.
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